Rete transeuropea: la soluzione pensata dall’UE a sostegno del mercato unico europeo
Si tratta di un insieme di infrastrutture che nei prossimi anni punta a connettere tutti i paesi EU: il Porto di Livorno al centro del progetto.
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Le reti transeuropee dei trasporti (TEN-T) sono un insieme di infrastrutture preposte a creare uno spazio unico europeo dei trasporti basato su un’unica rete transeuropea completa, integrata e multimodale tra trasporto terrestre, marittimo e aereo, che comprenda e colleghi tutti gli stati membri dell’EU in maniera intermodale e interoperabile.
La rete TEN favorisce l’integrazione dei paesi europei, contribuisce alla crescita del mercato interno europeo e all’occupazione, perseguendo allo stesso tempo obiettivi ambientali e di sviluppo sostenibile.
La politica europea per le reti transeuropee dei trasporti nasce nel 1993 sulla base del Titolo XVI, articoli 170.172, del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Nel 2009 è stata avviata una revisione sostanziale che ha condotto ad un nuovo quadro legislativo entrato in vigore nel 2014.
Il nuovo orientamento dell’Unione Europea per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti prospetta la creazione di una reta TEN-T articolata in due livelli:
- la Comprehensive Network, ovvero una rete globale, da realizzarsi entro il 2050, che mira a garantire la piena connettività per tutte le regioni dell’EU;
- la Core Network, ovvero una rete centrale a livello EU (da realizzarsi entro il 2030) che è composta dalle parti della rete globale che sono di massima importanza strategica per l’EU. I corridoi della rete centrale devono includere almeno tre modalità differenti di trasporto, attraversare almeno tre Stati membri e prevedere l’accesso ai porti marittimi.
La Core Network è articolata in nove corridoi principali: 2 corridoi nord-sud, 3 corridoi est-ovest e 4 corridoi diagonali.
L’Italia si trova in una posizione strategica essendo interessata da quattro corridoi (Baltico-Adriatico; Scandinavo-Mediterraneo; Reno-Alpi; Mediterraneo) che comprendono 9 nodi urbani, 11 aeroporti, 14 porti marittimi, 5 porti fluviali e 15 interporti.
Le autostrade del mare rappresentano la dimensione marittima delle reti transeuropee dei trasporti e contribuiscono alla realizzazione di uno spazio europeo dei trasporti marittimi senza barriere.
Come sottolineato dal piano di attuazione dettagliato presentato dal coordinatore europeo delle autostrade del mare sono 79 i porti marittimi (porti core) situati nei corridoi della Core Network (rete centrale), che rappresentano i due terzi del totale del traffico portuale europeo (circa 2,5 miliardi di tonnellate).
Il nuovo Regolamento EU n. 1315/2013 in materia di reti TEN-T individua per l’Italia, i seguenti porti core: Ancona, Augusta, Bari, Cagliari, Civitavecchia, Genova, Goia Tauro, La Spezia, Livorno, Napoli, Palermo, Ravenna, Taranto, Trieste e Venezia.
Lo sapevi che….
Il Porto di Livorno è stato inserito nella ristretta lista dei porti strategici e prioritari dalla Commissione Europea (porto core) fin dal momento della nascita della Core Network (2013). Ciò grazie ai suoi volumi di traffico e alla sua posizione strategica nel Mar Mediterraneo.
Il Porto livornese è uno scalo polivalente, dotato cioè di infrastrutture e mezzi che consentono di accogliere qualsiasi tipo di nave e di movimentare qualsiasi categoria merceologica ed ogni tipologia di traffico (LO-LO, rotabile RO-RO, rinfuse liquide e solide, auto nuove, crociere, ferries, prodotti forestali, macchinari, ecc.)
Come riportato da Assoporti (dati relativi al 2019) se guardiamo alla movimentazione totale in tonnellate, il Porto di Livorno si posiziona al terzo posto tra i porti italiani con quasi 37 milioni di tonnellate di merci, di cui quasi la metà sono costituite da traffico Ro-Ro.
Nel 2021 lo scalo ha movimentato 34,3 milioni di tonnellate di merci, segnalando un + 8,1% sul 2020, riallineandosi sostanzialmente ai valori pre-pandemia del 2019.
Nel 2021 sono stati movimentati 791 mila container da venti piedi (TEU), con un incremento del 10,5% sul 2020 e un +0,2% sul 2019. Tra i container pieni cresce l’export (+18,5%) mentre lo sbarco è risultato in leggera flessione (-1,2%). Bene anche il traffico rotabile con una movimentazione di quasi 510mila mezzi, appena 8.800mila unità in meno rispetto al 2019 (-1,7%).
Sui prodotti forestali, altro core business del porto, si registra un +7,5% sul 2020 e + 8,7% sul 2019. Sono state movimentate 1,78 milioni di tonnellate di cellulosa in break bulk. Per le auto nuove, lo scalo ha movimentato tra gennaio e dicembre 467mila veicoli. Sono stati abbondantemente superati i livelli di traffico del 2020, rispetto al quale il porto ha messo a segno un +8,6%. (fonte dati: ANSA)
Porto di Livorno – Principali indicatori di traffico (2021/2020)